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BONUS 5.0

Il decreto-legge 19 del 2.3.2024, per il quale mancano ancora i Decreti attuativi, introduce un nuovo incentivo fiscale relativo al piano di transizione 5.0, finalizzato a sostenere gli investimenti, rientranti negli Allegati A e B di cui alla L 232/2016 (relativa agli investimenti 4.0) e interconnessi al sistema aziendale, che permettono una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Il credito è riconosciuto nella misura del:

  • 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 15% del costo, per la quota di investimento, oltre a 2,5 e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro.

Il primo livello riguarda riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 3% o di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Sono previste maggiorazioni del credito 5.0:

  • 40%, 20% e 10% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 6% o di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%.
  • Al 45%, 25% e 15% nel caso di riduzione della struttura produttiva localizzata nel territorio non inferiore al 10% o di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.

Sono previsti diversi adempimenti operativi, che saranno meglio precisati nei Decreti attuativi, è necessario effettuare comunicazione al GSE prima degli investimenti e dopo il loro compimento. È prevista la certificazione di un valutatore terzo indipendente che attesti la riduzione dei consumi conseguibili e l’effettiva realizzazione degli investimenti. È essenziale ottenere una certificazione da parte di un revisore legale che dichiari l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili e la corrispondenza della documentazione contabile.

Per le PMI, le spese relative alle certificazioni sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 10.000 euro.

Il credito è fruibile in compensazione entro il 31 dicembre 2025, ed è poi riportabile in cinque rate annuali di pari importo.

Si precisa che le imprese possono agevolare gli investimenti in beni finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, ma solo se destinata all’autoconsumo. Quindi il riferimento è agli impianti fotovoltaici ed eolici ma non gli impianti a biomasse. Per gli impianti fotovoltaici la norma impone l’acquisto di pannelli prodotti nella UE dotati di specifiche caratteristiche tecniche.

 

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